Il sito archeologico monumentale del Castello di
Calatabiano si trova in provincia di Catania arroccato su una collina
denominata “Monte Castello” dalla quale domina la foce del fiume Alcantara.
Si giunge al Castello di Calatabiano tramite l'antico
sentiero a gradoni che fiancheggia la collina ma, per consentire un accesso
sicuro e veloce, è stato installato un modernissimo ascensore inclinato. Con
un salto di quota di 220 mt, due minuti e mezzo di tempo e l’utilizzo di
comode passerelle lignee ci si ritrova davanti all'ingresso del maniero,
travolti da un panorama mozzafiato, circondati dall' Etna, da Taormina,
dalla Valle dell'Alcantara e dal mare. Secoli di storia, di dominazioni e di
guerre si sono susseguiti all'interno delle poderose mura a lungo
dimenticate.
E' grazie al meraviglioso lavoro di restauro durato
appena due anni che nel luglio del 2009 sono state aperte le porte di questo
affascinante sito archeologico-monumentale, oggi meta di numerosi
visitatori. L’intensa campagna di scavi archeologici, svolta
contemporaneamente all’opera di restauro, ha rivelato le origini
antichissime del sito stravolgendone la tradizionale datazione che faceva
degli Arabi i primi abitanti del castello. I recenti ritrovamenti di
reperti, infatti, quali anfore, monete, statuette e vasi di età greca
spostano l'origine del sito al periodo della prima migrazione coloniale
greca.
Rivoluzionaria in termini di datazione, è stata, in
particolare, la scoperta di una spianata esterna, identificata, poi, come un
piccolo tempietto greco, seppellita per troppi anni sotto cumuli di pietre e
detriti. All'interno di quest'area, il ritrovamento di una cisterna profonda
8 mt ha messo in luce uno straordinario tesoro di reperti e lo scheletro di
un soldato bizantino, il cui calco è, oggi, visibile, all’interno di una
sala del castello. Proseguendo verso la parte più alta del maniero, una
splendida terrazza panoramica offre al visitatore uno scenario incantevole
nel quale lo sguardo si allarga verso un orizzonte senza confini. Un
paesaggio immenso è, inoltre, quello che si gode dalla grandiosa fortezza
bizantina, anch'essa custode inconsapevole di reperti di origine greca.
Tre ampie sale costeggiano la corte, una delle quali, è
l’affascinante Sala Cruyllas che prende il nome dall'omonima famiglia che la
edificò per farne un salone delle feste. Il meraviglioso e originale arco in
pietra calcarea di Siracusa, che sormonta la sala, conserva ancora lo stemma
araldico della famiglia catalana. Ai Cruyllas, signori del castello dal 1396
al 1450, si deve, inoltre, la piccola sala adibita a cappella. La sala
d'armi custodisce, invece, un prezioso scheletro, la cui identità
sembrerebbe da attribuire a Giovannello Cruyllas, figlio di Giovanni, uno
degli ultimi signori del castello. Un'ipotesi che potrebbe essere confermata
dalla modalità di tumulazione, dalla datazione emersa dalle analisi al
radiocarbonio e da considerazioni storiche.